L’origine del termine Franciacorta deriva da “curtes francae”, cioè quelle piccole comunità di monaci benedettini insediate nell’Alto Medioevo in zona collinare vicino al Lago d’Iseo che erano esentate dal pagamento dei dazi, ai Signori e al vescovo, per il trasporto ed il commercio delle loro merci in altri Stati o possedimenti, poiché i frati erano dediti alla bonifica dei territori assegnati e istruivano i contadini alla coltivazione dei campi. Infatti le “curtes” erano i principali centri di commercio dell’epoca.
La Franciacorta non è solo terra di vini ma offre anche un vasto panorama culturale attraverso la visita dei suoi musei posizionati sul territorio, musei che spaziano dall’arte pittorica, a quella del ferro, da splendide abbazie e castelli ben conservati….
PASSIRANO: IL CASTELLO
Considerato il meglio conservato di tutta la Lombardia, la sua costruzione viene datata attorno al 1000.
Più che un castello vero e proprio, si tratta di una rocca non abitata, di pianta rettangolare ed aveva la funzione di luogo protetto in cui ritirarsi quando scorrerie o scontri armati rendevano pericolosa la vita degli indifesi cittadini di Passirano. Proprio per questa funzione di ricovero temporaneo e non di dimora gentilizia fortificata, il castello non andò distrutto; fu completamente ristrutturato nel tempo per adattarlo a nuove e più pacifiche esigenze abitative. Tutta la costruzione era circondata da una fossa d’acqua che isolava completamente le mura dal territorio circostante, fossa ora completamente coperta escluso sul lato meridionale dove si trovava il ponte levatoio.
L’interno è spoglio e contiene alcune stanze più antiche sul lato Nord-Ovest e altre con funzione di scuderie e deposito aggiunte a fine ‘700 come supporto alla adiacente villa Fassati. Il castello, che era di proprietà comunale passò alla famiglia dei Conti Fenaroli nel 1722, da questi nel 1880 ai Marchesi Fassati di Balzola. Attualmente all’interno ospita un’azienda agricola produttrice dei vini tipici della Franciacorta.
BORNATO: IL CASTELLO E VILLA ORLANDO.
Tra dolci colline e vigneti domina il Castello di Bornato e Villa Orlando, esempio rarissimo di villa rinascimentale costruita all’interno di un castello medievale.
Il nucleo centrale del castello è costituito da una poderosa roccaforte romana eretta a presidio della strada consolare che univa Bergamo a Brescia. Inverardo da Bornato, ampliando e rafforzando la roccaforte con una cerchia di 300 metri di mura merlate, con torri e contrafforti, fossato e ponte levatoio, le ha conferito l’aspetto che tuttora conserva.
Nel 1564 la famiglie Gandini costruì all’interno del castello la villa rinascimentale tuttora visitabile. Su richiesta si possono visitare le antiche cantine ubicate sotto la torre principale del castello, dove da 800 anni si produce il vino del Castello di Bornato, oggi conosciuto come “Terre di Franciacorta”.
RODENGO SAIANO: L’ABBAZIA OLIVETANA
E’ sicuramente uno dei più maestosi e ricchi, dal punto di vista artistico, complessi religiosi del nord Italia. Fondata dai monaci cluniacensi prima del 1050 venne ubicata su un importante quadrivio romano che portava alla città e serviva da punto di alloggio e ristoro per i pellegrini in viaggio verso Roma. Durante un recente scavo archeologico sono state rinvenute tracce di un muro romano e resti di una capanna longobarda davanti al sagrato dell'abbazia.
Il complesso monastico dopo gli accurati restauri, rivive oggi una rinnovata atmosfera di pace e spiritualità secondo le regole d'ospitalità dell'Ordine Benedettino, interrotte solo durante le frequentatissime manifestazioni espositive, sociali e culturali ospitate negli ampi porticati dei chiostri.
OME: MAGLIO AVEROLDI
La tradizione della lavorazione del ferro battuto risalente al ‘600, secolo in cui i ricchi e medi possidenti locali facevano a gara per avere le opere migliori dei brüsafer da apporre alle proprie residenze. Ecco che da allora, balconi, inferriate, cancelli di varie dimensioni, insegne e stemmi di ogni genere spiccano ancora oggi sulle facciate delle ville sparse su tutto il territorio. In ogni paese era comunque presente un vecchio maniscalco in grado di lavorare più o meno artisticamente il ferro. Per comprendere meglio il valore di questo antico mestiere, si può visitare il quattrocentesco Maglio Averoldi di Ome, che è rimasto attivo fino a pochi anni fa, trasformato oggi in una fucina-museo.
BORGONATO DI CORTE FRANCA : BORGO ANTICO SAN VITALE
Il primo centro internazionale di ricerca dedicata alle acquaviti e ai liquori. Un museo, ma anche un laboratorio con alambicchi e storte, gli aromi e i profumi dell' acquavite che si spandono nell' aria. Intorno, sale per la degustazione, cantine, una biblioteca che piace immaginare a metà strada tra le scansie polverose di cui si legge nel «Nome della Rosa» e l' hi-tech degli archivi multimediali. Il tutto racchiuso in un involucro unico e prezioso, un minuscolo borgo medievale incastonato come un gioiello nel cuore verdissimo della Franciacorta, a Borgonato in Cortefranca. Sarà questo gioiello impolverato, restaurato e rimesso a nuovo, ad ospitare Forum Aquavitae, il primo centro europeo di ricerca dedicato allo studio, al recupero e alla diffusione dell' antica scienza dei distillati. L' italianissima grappa, ma anche il meglio dei prodotti stranieri, dal whisky al rum, dalla balcanica slivovitz alla nordica vodka.
LE CANTINE DELLA FRANCIACORTA:
Scegliere i percorsi dedicati alle cantine della Franciacorta non significa solo scoprire un vino. Ogni cantina racconta la storia delle famiglie franciacortine che hanno voluto con tenacia e determinazione dare seguito alle tradizioni e continuare la produzione del Franciacorta, oggi vino a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG), famoso in tutto il mondo.
RISERVA NATURALE LE TORBIERE DEL SEBINO
Situata in Franciacorta, a Sud del Lago d’Iseo, nei Comuni di Provaglio d’Iseo ed Iseo, la Riserva Naturale Torbiere del Sebino, è la più significativa zona umida della Provincia di Brescia.
Incontro con la guida e passeggiata all’interno della Riserva dove l’uomo con la sua opera nel passato ne ha modificato la natura, trasformandole involontariamente in un'oasi dove si riproducono diverse specie animali, dove sostano gli uccelli migratori e proliferano piante rare e delicate. Tutto perché qui per decine d'anni è stata scavata (a mano) la torba, usata come combustibile povero. Le grandi buche lasciate dagli scavatori, profonde dai nove ai 12 metri, si sono riempite d'acqua diventando, con gli anni, rifugio di uccelli, pesci e piante da palude.
La vera attrazione del luogo è rappresentata dalla possibilità di sorprendere numerose specie volatili nel loro ambiente naturale. Il cormorano, l'airone cinerino e il falco di palude sono abituali frequentatori di questi luoghi, come pure il nibbio bruno, un altro rapace che nidifica tra le rocce soprastanti le torbiere. Ma qui si riproducono più di 20 specie di uccelli: alcuni poco comuni come l'airone rosso, altri più diffusi come il gabbiano, la folaga, il cigno reale, la gallinella d'acqua, lo svasso, il germano reale o il martin pescatore.
MONASTERO DI SAN PIETRO IN LAMOSA
Visita al Monastero di San Pietro in Lamosa, luogo magico nel quale il mistero di una storia millenaria s'intreccia con la presenza di una natura molto particolare. Fu costruito nel 1083 sopra un antico tempio pagano, poi diventato altare cristiano. Affidato ai monaci di Cluny, nel Medioevo divenne un luogo importante per l'economia della zona, grazie anche ai suoi vasti possedimenti terrieri. Più tardi passò al convento di San Salvatore di Brescia, poi a privati e, recentemente, alla parrocchia di Provaglio. Mantiene intatto il fascino dell'antica struttura e conserva i resti di affreschi medievali.